Il mondo della cultura unito in protesta contro il taglio previsto dal nuovo governo
È di pochi giorni fa l’emendamento del Parlamento alla Manovra di Bilancio presentato da Federico Mollicone (Fdi), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI) che prevede l’abrogazione del Bonus cultura a favore della redistribuzione dei 230 milioni in altre misure culturali. Tuttavia, dopo le proteste e le polemiche dei ragazzi, di editori, librai e autori, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha fatto un passo indietro, dichiarando che la 18 App potrebbe essere rivista e non cancellata del tutto.
Le proposte fatte dal ministro per ridimensionare il Bonus cultura sarebbero di introdurre una soglia ISEE che escluda dall’agevolazione le famiglie con redditi elevati, di mettere a punto un vero meccanismo anti truffe, e infine, secondo Sangiuliano, bisognerebbe riperimetrare gli ambiti di utilizzo a consumi davvero culturali.
Per chi non ne fosse a conoscenza, il Bonus cultura è una norma introdotta nel 2016 da Matteo Renzi, ma è stata mantenuta anche dai governi successivi. Consiste nel mettere a disposizione dei neo maggiorenni un buono da 500 euro utilizzabile grazie a una app che porta il nome di 18App. Con questo denaro virtuale i giovani possono acquistare esclusivamente beni culturali, che siano biglietti per concerti, libri, corsi di musica, teatro, entrate al cinema, testi universitari etc.
Io stessa, che ho avuto la fortuna di poter utilizzare i 500 euro, credo che tagliare il Bonus cultura sia una manovra estremamente dannosa. Il buono permette ai ragazzi di investire nell’ambito culturale che più interessa loro, di dare voce a quella creatività nascosta che magari senza questo aiuto rimarrebbe silente. Per molti invece è un grande aiuto per l’acquisto dei libri universitari che rappresentano un costo davvero oneroso da sostenere. I 18 anni sono una soglia importante da raggiungere, è un periodo della vita in cui si devono affrontare tanti cambiamenti, non tutti possono permettersi di investire nelle proprie passioni. Credo che avere un aiuto economico come quello del bonus cultura, per poter iniziare a pensare a se stessi e a ciò che piace realmente, sia anche un ausilio sociale e formativo. Infine, penso che applicando le misure necessarie affinché il Bonus rimanga esclusivamente circoscritto ad ambiti culturali, esso possa ancora avere efficacia.