Agedo presenta “Adelmo e gli altri”, mostra sugli omosessuali confinati in Lucania.

In Consiglio regionale della Sardegna a Cagliari la mostra sui confinati omosessuali in epoca fascista.

Anche quest’anno a Cagliari si sta svolgendo la Queresima, cioè la serie di iniziative promosse dall’associazione ARC di Cagliari,  che è il punto di riferimento principale in Sardegna per la militanza in favore dei diritti delle persone LOGBTQIA+ . La Queeresima, gioco di parole tra il termine inglese “Queer” e il termine “Quaresima” indica la quarantina di giorni che corre tra la Giornata Mondiale contro l’Omo-Lesbo-Bi-Trans-A-Fobia (17 maggio) e il Pride (28 giugno). Quest’anno il pride si terrà il 29 giugno.

La Queeresima 2024 si è arricchita di un’importante iniziativa organizzata dalla sezione cagliaritana de AGeDO  (Associazione Genitori e amici di Omosessuali); una mostra sul confino degli omosessuali in Basilicata intitolata: ADELMO E GLI ALTRI”.   La mostra è un progetto curato da Cristoforo Magistro, in cui l’autore ha ricostruito la persecuzione, perpetrata in Italia nei confronti delle persone omosessuali durante il periodo fascista, mediante il confino, quindi non con l’assassinio, ma comunque non meno grave. Anche tra i fascisti vi erano omosessuali o anche gli omosessuali potevano essere fascisti o comunque conservatori e ciò vale ancora oggi.

L’omosessualità veniva il più possibile negata dal regime fascista, in quanto considerata un elemento estraneo alla “civiltà italiana”. Si preferiva però non produrre martiri e quindi invece della pena di morte, si era escogitato il confino, quasi come salvacondotto al fine della “pratica del vizio”, ma lontano dalla “gente normale”.

L’omosessualità era vista come una malattia o una perversione, e veniva però condannata solo quella maschile, mentre quella femminile era sostanzialmente ignorata. In confino ci finivano quindi solo gli uomini (di qualunque età, anche i ragazzi, purché maggiorenni). Venivano mandati prevalentemente in Lucania (ma anche in Sardegna, nel Sulcis). Dalla Lucania era paradossalmente più difficile andare via che da Ventotene, l’isola in cui erano detenuti gli avversari politici quali Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, che diedero vita al Manifesto di Ventotene.

Intanto la prostituzione femminile veniva permessa a patto che le donne stessero chiuse in bordelli di Stato, in cui vendevano prestazioni sessuali agli uomini considerati “normali”. E pensare che c’è, ancora oggi, chi rimpiange quel mondo.

Per la prima volta il Consiglio Regionale della Sardegna ha ospitato nei suoi spazi una mostra a tema LGBTQIA+ e questo fatto è già di per sé un segnale positivo. La mostra, allestita da Emanuela Falqui, è stata inaugurata nell’ingresso principale del Palazzo del Consiglio Regionale, in via Roma 25 a Cagliari, lunedì 17 giugno alle 9.30, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Piero Comandini, di Delia Fenu, Presidente di AGedO Cagliari, e di Carlo Dejana, Presidente dell’Associazione Culturale e di Volontariato LGBTQIA+ ARC OdV, ed sarà visitabile gratuitamente dal 17 al 28 giugno 2024, dal lunedì al venerdì (orari: 10-13 / 15.30-18.30).

A seguire pubblico due video: uno è sull’intervento di Carlo Dejana mentre l’altro è un’intervista a Delia Fenu.


Intervista a Delia Fenu, presidente di AGeDO Cagliari.
Carlo Deiana, presidente dell’associazione ARC Cagliari, denuncia il rischio di una regressione dei diriritti civili a causa della vittoria dei partiti di destra in alcuni stati dell’Unione Europea.

Autore

2024-06-22

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *