Lo scorso 4 aprile, presso il complesso biomedico dell’UniversitĂ di Sassari, sono stati presentati i risultati del programma “Autismo in ReTe Sardegna”, promosso dal primario di neuropsichiatria infantile al Bambin GesĂą di Roma Stefano Vicari.
Il programma è stato creato nel 2021 e grazie al coinvolgimento dell’AOU Sassari e dell’UONPIA di Sassari e Olbia è diventato il punto di riferimento del sud Sardegna per la “cura” dell’autismo.
“Si può affermare con certezza che le attività svolte abbiano determinato una crescita delle professionalità locali coinvolte nella formazione sulla Sindrome dello spettro autistico (ASD) in genere, con particolare riferimento alle linee guida sulla diagnosi precoce e alla Terapia Mediata Genitoriale di successiva applicazione” hanno sostenuto i responsabili della Onlus guidata da Vicari.
Il progetto si occupa in particolar modo di sviluppare la Tmg, terapia mediata genitoriale, una terapia low cost che ha lo scopo di dimezzare i costi delle cure tradizionali e formare le famiglie e i genitori dei pazienti.
Dal 2021, il progetto pilota ha aiutato oltre 24 famiglie tra Olbia e Sassari, grazie a psicologi, logopedisti, tecnici della riabilitazione psichiatrica e neuropsichiatri infantili formati per questa particolare terapia.
“Il progetto pilota è stato un successo. Adesso miriamo ad estendere il modello nel sud Italia e a rafforzarlo in Sardegna” ha, a tal proposito, affermato lo stesso Vicari.
Oltre a specialisti in campo medico, il progetto ha formato insegnanti ed educatori in modo che siano in grado di
individuare i segnali dell’autismo e permettere di agire tempestivamente. Per fare ciò, agli inizi del 2022, è stato promosso un corso di base per 40 insegnanti ed educatori dei comuni di Sassari, Sorso e Porto Torres.
Altra importante finalitĂ del programma è “sensibilizzare il pubblico verso la necessitĂ della diagnosi precoce e la stigmatizzazione di comportamenti clinici, didattici, familiari e sociali inappropriati di una sindrome così complessa”.