di Alessio Mameli
A seguito dell’affossamento del DDL Zan, la Testata ha intervistato Carlo Cotza, il portavoce dell’associazione Arc Cagliari , una delle associazioni sarde che difendono i diritti delle persone LGBTQIA+ *
Dopo una breve descrizione dell’ Arc, delle sue attività culturali e di militanza politica, Carlo Cotza esprime il rammarico per il miserabile affossamento di una legge che però è indispensabile per colmare il vuoto normativo nella legge Mancino che tutela già le persone dalla discriminazione razziale, religiosa e delle donne, ma non contiene ancora la tutela delle persone dalla discriminazione per il loro orientamento sessuale, la loro identità di genere, o proprie condizioni di handicap o disabilità.
Si disquisisce poi se ci fosse lo spazio per un’ulteriore mediazione, ma si conclude constatando che il DDL Zan era il minimo sindacale e che l’Arc, come tutte le associazioni LGBTQIA+ italiane, non è disposta e mai lo sarà a fare un passo indietro perché altrimenti la legge non riuscirebbe davvero a tutelare tutte le persone coinvolte in tali discriminazioni.
Carlo Cotza conclude l’intervista con la certezza che la lotta non è finita qui e dell’estensione della legge Mancino se ne parlerà anche nella prossima legislatura, auspicando che nel frattempo l’Italia non finisca come la Polonia e l’Ungheria.
Buona visione e grazie per l’attenzione.
*Spiegazione della sigla
L= Lesbiche
B = Bisessuali
G = Gay
T= Transgender e Transessuali
Q= Queer
I = Intersessuali
A= Agender
+ = altre eventuali categorie
